- elocutio
- (s.f.) Nella retorica classica rappresenta l'atto mediante il quale si procede all'elaborazione del discorso, attraverso due fasi fondamentali: l' — electio, come scelta della terminologia più appropriata, e la— compositio, cioè la collocazione, combinazione delle parole e delle varie figure del linguaggio, al fine di ottenere una comunicazione con il proprio ascoltatore o lettore corretta e pertinente all'argomento ed alle circostanze (la virtù dell' — aptum: ut aptior sito ratio "affinché il periodare sia ben legato, connesso"). Affinché ciò si verifichi, è necessario che una data espressione presenti alcune peculiari caratteristiche e qualità, le cosiddette — virtutes elocutionis (cfr. Lausberg 1949), tra le quali spiccano: la correttezza del linguaggio (— puritas), scevro da arcaismi, barbarismi, ecc.; la chiarezza stilistica (— perspicuitas), che non ammette alcun tipo di oscurità o incomprensione; l'eleganza del discorso (— ornatus; oratio ornata), che non deve essere né povero e né eccessivamente artificioso o ampolloso. È proprio attraverso l'elocutio, che i diversi elementi del linguaggio assumono una determinata forma e stile, avvalendosi anche dell'ausilio di quegli ornamenti e figure che i Latini chiamavano — colore retorico. Tale dottrina dell elocutio ha acquisito sempre più importanza, fino ad essere identificata dai teorici del linguaggio dell' '800 con la "Stilistica", che ha proprio il compito di analizzare i testi dal punto di vista formale. Già Torquato Tasso, nel Terzo Discorso dell'Arte poetica, si era così espresso: Avendosi a trattare de l'elocuzione, si tratterà per conseguenza de lo stile non essendo quello altro, che quel composto che risulta da' concetti e da le voci. Sin. — elocuzione.
Dizionario di retorica par stefano arduini & matteo damiani. 2014.